DDL ZAN: TUTELA DEI DIRITTI O PROPAGANDA POLITICA

22/07/2021

Il DDL Zan sta, ormai da settimane, occupando la cronaca, politica e non, in modo massiccio e divisivo.

Sono numerosissimi i pareri espressi sul testo, trasversalmente…..

Anche a me è stata chiesta una riflessione, alla quale non mi sottrarrò…..

E allora, ad evitare equivoci, dico subito – e di seguito motiverò – che trovo quel testo assolutamente “povero” di contenuti effettivi ed effettivamente indirizzati alla tutela della disabilità e del mondo omosessuale e transessuale, nelle sue varie accezioni, che certamente esiste, va riconosciuto e va tutelato….ma non va privilegiato, attraverso strumenti di tutela personalizzati, che creerebbero, inevitabilmente, discriminazioni rispetto al mondo – di gran lunga più rappresentato, perché fondato su leggi della natura da cui è derivato il “diritto naturale” [1] – della eterosessualità e del conseguente “sistema sociale

I destinatari del DDL Zan (gay, transgender, bisessuali: cd. LGBT) invocano a gran voce – e con comportamenti talvolta talmente offensivi ed irrispettosi da parermi più volgari che provocatori – una tutela specifica dalle forme di violenza cui sarebbero sottoposti (poiché i casi effettivi riducono il fenomeno a mera marginalità sostengono che, ahimè, la paura induce i più al silenzio): già questa richiesta mi pare fondata su un presupposto discutibile: la violenza è violenza….non ha genere, non ha logica, non ha ragione….è figlia dell’istinto, malvagio ed irrazionale, dell’uomo, che – diciamolo francamente – quando esplode, salvo rarissimi casi, non si fa certo domande sulla identità di genere del malcapitato o sulle sue inclinazioni sessuali……

La violenza di genere è già tutelata dal codice penale e dalla L. Mancino che sanziona la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici e religiosi; mentre la gravità della violenza, in quanto riconducibile ai “motivi obbiettivi e futili”, consente al Giudice gli opportuni inasprimenti.

Ma se l’On. Zan – ed i suoi sostenitori – vogliono una migliore specificazione delle categorie protette con una aggravante specifica, accontentarli non mi sembra oggettivamente difficile.

Potrebbe però emergere un problema diverso, di cui non ho ancora sentito trattare: e cioè se, in realtà, lo scopo del DDL Zan non sia, piuttosto che la protezione di diritti, la protezione di categorie di persone: perché, in questo ultimo caso, non dovremo stupirci se e quando altre categorie – gli anziani, i clochard, i religiosi, che spesso sono oggetto di aggressioni altrettanto vili perché indirizzate a soggetti anch’essi “deboli”, chiederanno analoghi riconoscimenti di protezione.

Questa è una battaglia per i diritti, si dice…..ma non riesco davvero a trovare la linea di demarcazione tra i diritti ed i desideri; tra ciò che è diritto e ciò che è furiosa ideologia…….e in questa narrazione così convulsa ho persino dubbi che la maggior parte delle categorie “da proteggere” preferiscano la comoda armatura di una legge voluta per interessi politici più che per interessi etici, alla molto più autentica battaglia sociale fondata sul confronto per affermare il principio dell’uguaglianza delle diversità.

L’introduzione di una legge, che inevitabilmente finirebbe col sostituire il confronto, determinerebbe in realtà la sconfitta del mondo LGBT.

Non mi pare un caso, a conferma di ciò, che il mondo della disabilità – seppur marginalmente richiamato nel DDL – si sia trincerato dietro un silenzio tanto assordante quanto dignitoso…….

Ci sono poi i profili di merito e di diritto relativi al testo…..li tratterò in un prossimo scritto.

 


[1] per diritto naturale si intende quell’insieme di precetti, e norme che, a prescindere dalla formulazione ordinamentale, la collettività dei consociati sente indubitabilmente proprie.

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